5 comuni problemi nel fare fotografie subacquee e come risolverli

5 comuni problemi nel fare fotografie subacquee e come risolverli

8 giugno 2015 Corsi Ricreativi 0

fotografie subacqueeFare fotografie non è mai stato così semplice. Con macchine fotografiche digitali a costi sempre più ridotti e buone prestazioni di quasi tutti gli smartphone, qualsiasi fotografo amatoriale può portarsi a casa belle immagini e ricordi della propria vacanza.

Ma per fare foto subacquee non basta mettere la macchina o lo smartphone in uno scafandro e immortalare le bellezze che incontriamo in immersione. E’ ancora necessario adottare degli accorgimenti.

Quindi, se vuoi riportare a casa, dalla tua prossima vacanza, dei bei ricordi e non delle delusioni, organizzati!

Puoi seguire un corso di Fotografia Subacquea subito, oppure rimandarlo a più avanti e nel frattempo leggere i nostri suggerimenti.

 

Problema n. 1 – nel BLU fin troppo BLU

Le immagini sono più blu di quanto non ti aspettassi ? Spesso subacquei e snorkelisti trovano che le foto scattate a qualsiasi profondità sono molto blu e perdono i colori che ci hanno affascinato in immersione.

Questo accade a causa della densità dell’acqua che, essendo 800 volte maggiore di quella dell’aria, filtra le lunghezze d’onda della luce eliminando, via via che si scende, i colori e lasciando solo il blu. Le lenti delle macchine fotografiche sono più sensibili dell’occhio umano e quindi le fotografie risultano più blu di quanto non vediamo direttamente.

A profondità inferiori ai 15 metri, è possibile risolvere questo problema senza l’ausilio di luci aggiuntive ma solo utilizzando un filtro rosso. In molte macchine e smartphone c’è la possibilità di inserire il filtro direttamente dalle impostazioni. Altrimenti è possibile acquistarlo a parte e montarlo sull’obiettivo.

Oltre i 15 metri di profondità è meglio utilizzare torce o flash per  illuminare il soggetto da fotografare, il ché però porta a…

 

Problema n. 2 – puntini bianchi

Spesso, riguardando le foto fatte, appaiono tanti puntini bianchi che proprio non avevamo notato sott’acqua. Si tratta della sospensione. Se utilizziamo il flash della macchina fotografica, posizionato quindi vicino all’obiettivo, questo illuminerà le particelle sospese proprio nel momento in cui scattiamo la foto.

L’ideale sarebbe quindi portare una torcia ed usare quella per illuminare il soggetto da fotografare, possibilmente tenendo il braccio disteso lateralmente. E ricorrere al flash della macchina fotografica solo se l’acqua è molto molto limpida.

Occhio però all’assetto !

 

Problema n. 3 – le foto sono sottoesposte

E’ un termine tecnico per indicare che le foto risultano più scure di quanto non ci aspettassimo. Anche se abbiamo usato la torcia. Il motivo solitamente è che la luce della torcia non arriva molto lontana e forse non ha illuminato a dovere il nostro soggetto.

E’ quindi necessario avvicinarsi il più possibile al soggetto. Sarà facile con una gorgonia o una stella marina, un po’ meno con un pesce di passo o un relitto!

In ogni caso, per fotografare da distanza ridotta soggetti grossi, è molto utile avere una lente grandangolare. Può essere un acquisto da tenere in considerazione. Nella maggior parte delle macchine è una lente a parte, che si applica sull’obiettivo o addirittura fuori dallo scafandro, le cosiddette lenti bagnate. Oppure ci sono alcune compatte moderne, come la GoPro, che hanno un obiettivo grandangolare di serie.

 

Problema n. 4 – non fare foto in formato RAW

Tutti i formati digitali utilizzati per le foto, anche i Jpeg alla più alta qualità, vengono compressi. Questo vuol dire che comunque vada, alcune informazioni della fotografia si perdono. E così, se poi l’immagine non è all’altezza delle nostre aspettative, magari perché la macchina digitale, per far venire bene la foto, ha adottato delle correzioni – ma non quelle ottimali, è possibile che non se ne possa fare nulla.

Il formato RAW invece non è compresso. Questo ovviamente comporta un peso molto maggiore per ciascuna foto. D’altro canto però lascia aperte molte più possibilità di intervenire nella foto in post-produzione (vedi il prossimo punto)

 

Problema n. 5 – non fare post-produzione

La post-produzione delle foto gode spesso di una cattiva reputazione, come se mettesse in discussione le capacità del fotografo. In realtà tutti i fotografi professionisti la fanno, in tutte le foto.

Su questo, non abbiamo dubbi. Parliamo di ritocchi alle modelle, agli effetti della luce, a dettagli dello sfondo… Ma parliamo anche, soprattutto nel nostro caso, di interventi mirati a correggere i limiti della macchina fotografica.

I nostri occhi funzionano meglio della migliore macchina in circolazione, ricordiamocelo. La post-produzione serve quindi a rappresentare meglio quello che effettivamente abbiamo visto e voluto immortalare.

Non è necessario strafare, creando immagini innaturali – a meno che non lo si faccia di proposito – o aggiungendo / togliendo qualcosa alla scena originaria.

Piccoli interventi bastano, nella maggior parte dei casi, per far diventare una foto da “bella” a “wow”. Interventi nella bilanciatura del colore, nell’esposizione o nei contrasti, oppure la rimozione di qualche punto di sospensione… a voi fare qualche esercizio.

 

E tu ? Sei incappato in questi errori ? Ti sono serviti questi suggerimenti ?